Cari amici,
che confusione in questi giorni: mille messaggi, mille domande, tanta voglia di capire e di fare chiarezza. Brevemente, ma ci provo.
Il PD nazionale non sta in una forma splendida: troppe polemiche, troppe divisioni ad arte, la brutta vicenda di Villari alla commissione di vigilanza Rai, quella terribile del suicidio di Nugnes a Napoli.
Un clima che rischierebbe di coinvolgere anche la nostra Firenze, che invece sta affrontando una sua storia tutta diversa.
Da un lato c’è l’amministrazione uscente di Leonardo Domenici che ha sofferto uno sfilacciamento della coalizione con la crisi di rapporto con la sinistra e con la perdita complessiva di 3 assessori (Coggiola del Pdci, Gozzini dopo le critiche al progetto Della Valle, Biagi dopo l’avvio dell’indagine della magistratura) e del capogruppo a Palazzo Vecchio. Le indagini della magistratura hanno azzoppato gli ultimi importanti atti amministrativi del mandato che si chiude, che rischiano di non avere più una maggioranza di sostegno e che hanno generato una reazione del Sindaco sfociata nella clamorosa protesta davanti ai cancelli di Repubblica a Roma.
Dall’altro, c’è la competizione delle primarie, sul cui valore, la cui novità, la possibilità di avvicinare e coinvolgere tanta gente ho insistito più volte.
Certamente, nei dibattiti di queste settimane, non sono mancate le domande sulla capacità del PD di sopportare una contesa dall’esito non predeterminato, di saper riunificare tutto il partito sul candidato che vince, sul rispetto delle regole relative all’uso delle risorse e dei mezzi istituzionali di alcuni candidati, ma è difficile sostenere che queste domande abbiano fatto venire meno la fiducia verso questo nuovo strumento. Ne sono prova le decine di incontri, cene, eventi, dibattiti, incontri che hanno visto coinvolti non i 4 candidati e i loro presunti “eserciti” (come si trattasse di mercenari astratti e anonimi a contratto) ma il Pd, i suoi circoli, i suoi militanti e tanta gente normale.
La vicenda di un candidato in particolare, raggiunto da un avviso della magistratura, ha messo in corto circuito due piani diversi, gli ultimi mesi dell’amministrazione di Palazzo Vecchio e la campagna per il nuovo mandato.
A mio avviso, le primarie costituiscono un pezzo della soluzione al problema: permettono di discutere, di entusiasmare, di coinvolgere, di parlare del domani.
Ad avviso di altri, che nei fatti non hanno mai amato le primarie aperte perchè vi vedevano una perdita di centralità del gruppo dirigente (che in passato sceglieva e presentava “il” candidato) questo corto circuito diviene spunto per dire: “todos caballeros”, troppa confusione, annulliamo tutto.
E da qui, preannunci di caos, interviste apocalittiche quanto generiche, descrizioni ingenerose dello sforzo che centinaia di persone – che non vivono di politica – stanno facendo per il PD e per la città in queste settimane. Questa fibrillazione generica, per altro, non aiuta a ricomporre la crisi di Palazzo Vecchio, non rimette assieme la coalizione e non dice nemmeno chi mai e perchè potrebbe affrontare la campagna elettorale meglio e in modo più efficace e partecipato del candidato che vincerà le primarie.
Per cercare, però, di offrire una soluzione intermedia fra il “va tutto bene” e il “buttiamo via bambino e acqua sporca”, ho proposto di rimettere indietro le lancette dell’orologio e recuperare le primarie di coalizione, così da riaprire un dialogo con altre forze politiche, rimettere assieme i cocci di Palazzo Vecchio, prendere atto di una non autosufficienza del Pd, semplificare la griglia dei candidati ritornando all’assemblea comunale come le regole prevedono.
Non ho sentito proposte diverse che non siano il generico “tutto da rifare” e la cosa non mi esalta affatto.
Ho fiducia nei segretari di Firenze, Giacomo Billi e Andrea Barducci, che sono stati testimoni di questa campagna e che mercoledi saranno a consulto, assieme al segretario regionale, con Walter Veltroni.
Firenze non è la scacchiera indiretta per una battaglia di partito, per una disputa fra correnti, per un mero posizionamento dei rapporti di forza. La città ha avuto fiducia in noi, sta scommettendo su queste primarie, attende gesti di chiarezza etica degni di un partito nuovo.
Non deludiamola.
Lapo
p.s. Cliccando sui titoli qui sotto si aprono i file pdf con le interviste pubblicate ieri.
#1 da Massimo il 8 dicembre 2008 - 17:17
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Condivido l’analisi e la proposta. Azzerare le primarie, magari imponendo qualcuno “dall’alto” (e farlo proprio a Firenze dove scegliere il candidato è quasi scegliere il sindaco) sarebbe un suicidio politico per il PD.
Bne vengano le primarie di coalizione, che con le loro regole relative alle candidature imporrebbero anche una semplificazione della contesa.
#2 da alessandro il 8 dicembre 2008 - 18:03
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Una buona proposta, le primarie di coalizione sarebbero una regola democratica da rispettare sempre, se viene deciso di andare al governo con una coalizione.
Sono anc’hio dell’avviso che le primarie siano uno dei pochi momenti di dibattito, considerando anche la totale assenza di luoghi dove questo si possa eprimere.
In ogni caso, se il fumo della vicenda giudiziaria si dimostrerà privo di sostanza rimane inalterata la percezione del tendenziale e opaco intreccio tra politica e affari.
Certo, chi si trova a governare intrattiene doverose relazioni con il il mondo imprenditoriale.
Ma non mi sembra vi sia nessuno che ha sognato la Madonna?
Siamo molto lontani dal sogno di La Pira che convince l’amico Enrico Mattei a salvare la Pignone.
Vi è stile e stile.
O forse meglio ..morale e morale!
Abbiamo bisogno di persone capaci di quella forza etica
Ciao Lapo.
#3 da Roberto Bertoli il 8 dicembre 2008 - 18:23
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Ben vengano anche quelle di coalizione.
A me fa paura solo chi… fa finta che le regole non esistano: da B. in giù, tutti quelli che gli somigliano, al di là delle risultanze anagrafiche
In ogni caso, dichiaro fin d’ora la mia incondizionata disponibilità (se dovesse essere l’ulima spiaggia) a costituire un Comitato per far… correre Gilardino.
E non tanto perché mi piaccia il fischio di inizio, è l’attesa di sentire qualcuno che fischietta dopo che mi piace un sacco. A Milano, alla Scala (come ieri sera), o a Firenze… per la Candelora (quando si spera che, dall’Inverno si potrà esser, finalmente, “fora”).
RB
#4 da eriberto melloni il 8 dicembre 2008 - 22:31
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Non ho aderito al PD, ma le primarie di coalizione mi sembrano..da prima, un’idea interessante, ma… bisogna fare prima la coalizione..hai detto stecco…
em
#5 da Marco il 9 dicembre 2008 - 08:31
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Bravo Lapo, era l’ora che ti facesse sentire con grinta. Non vogliamo Vannino Chiti imposto da Roma, per fare contente le lobby locali che potrebbero così spartirsi senza problemi i posti.
E soprattutto temo che Chiti a Firenze farebbe la fine di Rutelli a Roma…
Avanti così!
#6 da Giovanni il 9 dicembre 2008 - 12:10
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caro Lapo, la penso come te, anzi sono più estremista di te. Secondo me le primarie dovrebbero continuare così come sono e siano i cittadini di Firenze a decidere, anche sul comportamento del Cioni. ciao! giovanni
#7 da daniele caruso il 9 dicembre 2008 - 15:37
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azzerare le primarie non è più una mossa spendibile nel mercato elettorale fiorentino. quelle di coalizione vanno contro l’obbiettivo di lungo periodo di fare del pd un partito ad autentica vocazione maggioritaria. Purtroppo, non essendoci altre opzioni, credo che le primarie di coalizione siano oggi l’unica strada percorribile. speriamo bene. un saluto a tutti. daniele
#8 da Francesco C. il 10 dicembre 2008 - 17:31
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Il PD sconta la poca chiarezza iniziale unita all’eccessiva fretta di fare il partito a tutti i costi.
E poi che differenze ci sono col PdL?
- niente congresso
- scarsa democrazia interna
- nomine per acclamazione
- solo cooptazioni
- decide tutto il capo
che differenze ci sono col PdL?
Forse una differenza c’é:
- presenza di lotte continue fra cacicchi, ras e bossettini locali (PD) al contrario del PdL che segue il “presidente operaio” a occhi chiusi.
Saluti
#9 da Lapo Pistelli il 11 dicembre 2008 - 16:29
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Francesco, il PD è un partito che sta nascendo. I congressi ci saranno, ma appena un anno fa abbiamo fatto primarie aperte a tutti i cittadini: non mi pare scarsa democrazia.
#10 da Lorenzo Chiari il 11 dicembre 2008 - 22:32
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Non so se voterò PD a queste elezioni (alle scorse avevo votato DeZordo) tuttavia condivido l’analisi.
Eliminare le primarie è una follia: significa far passare il messaggio alla gente che i cittadini non contano niente.
Anche l’idea di fare primarie di coalizione è migliore, infatti in questo modo si evita che il PD “cannibalizzi” la scena politica, ovvero probabilmente vincerà uno dei suoi candidati ma almeno permette anche ai suoi alleati di contare qualcosa e di non farsi trattare come pezze da piedi.
Tuttavia approfitto dello spazio perchè avrei una domanda: che cosa cambia tra queste e le vecchie primarie del PD? Ci saranno ancora i 4 candidati oppure qualcuno deve rinunciare? Ho sentito che Renzi si lamentava di “non cambiare le regole in corsa”, quali saranno questi grandi cambiamenti?
#11 da Lapo Pistelli il 12 dicembre 2008 - 16:53
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Lorenzo, siamo in attesa che le nuove regole vengano definite, ma dalla riunione di Roma è emerso che tutti i 4 candidati potranno partecipare, raccogliendo le firme nell’assemblea del Pd oppure fuori. In più potranno partecipare anche candidati degli altri partiti che accetteranno di far parte della coalizione.
#12 da cristiano balli il 16 dicembre 2008 - 22:23
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E allora primarie di coalizione! Forse è giusto ,qui a Firenze, per governare la città è necessario il coinvolgimento di tutte le forze progressiste e riformatrici.E’ necessario però spostare l’ottica dai candidati al progetto che si ha per questa città e per i suoi cittadini.Non so se ci farà vincere le elezioni tutta questa bagarre fra noi .E poi è più importante una politica che compenetri accoglienza e sicurezza o il Cioni candidato?Garantire pari opportunità di accesso ai servizi o che il Renzi garantisca lui tutti i servizi?Credo che stiamo personalizzando troppo la politica e da sinistra abbiamo solo da perdere . Grazie
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