Chi ha paura di un blog ?
Inviato da Lapo Pistelli il 14 maggio 2009 - 14:24

Michelangelo, I Prigioni
(4^ puntata di “Lo scenario politico, il Partito Democratico, le elezioni europee e le amministrative”).
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Nella giornata di ieri Leonardo Domenici si è molto innervosito, fatto non nuovo, e ha dato ampio spazio alle considerazioni personali (i blog, infatti, sono per loro natura personali) che avevo svolto nell’analisi dedicata all’Europa e alle liste dei candidati. Ne è scaturita un’insolita e alluvionale richiesta di attestati di solidarietà , da Roma a Piombino, che si è tradotta in serata in una parata di gagliardetti e di comunicati stampa finalizzati a sancire, senza ombra di dubbio alcuno, che il blog conteneva appunto una opinione personale. Che alla luce dell’accaduto riconfermo e semmai rafforzo, dato che anche io ho ricevuto le mie solidarietà da molte decine di colleghi dotati di blog che hanno nei giorni scorsi condiviso le proprie scelte con i loro (e)lettori senza che nessun candidato la trasformasse in una emergenza nazionale.
Le tre puntate precedenti del blog descrivono un quadro – condivisibile o no – con giudizi sulle politiche e sulle persone, che possono essere confutati o argomentati diversamente, ma solo il pensare che tutto possa terminare sul campo improbabile del richiamo alla disciplina o alla responsabilità , tappandosi occhi e orecchie su quanto è avvenuto e avviene da mesi nei territori della politica, sulle decine di interviste pubbliche (mai censurate) di autorevoli esponenti politici, ma soprattutto su quanto si dice per strada fra la gente comune, tutto ciò rivela uno scarso rispetto per l’intelligenza delle persone le quali, a me come ad altri, chiedono chiavi di lettura per poter decidere in coscienza come concorrere al voto del 6 e 7 giugno.
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Dato che in passato ho corso positivamente una competizione europea e recentemente mi sono speso con convinzione per il bene della mia città (il fatto che sia un dirigente nazionale del Pd è rilevante solo per un ristretto giro di addetti ai lavori, ma è merce poco spendibile sul mercato dei cittadini che discutono e si fidano della credibilità delle persone, non delle medaglie che hanno sul petto) credo di avere voce in capitolo per esprimere liberamente le mie opinioni davanti a liste finalmente non bloccate e nelle quali non esiste un vincolo di appartenenza territoriale.
Comprendo chi si è abituato a leggere la politica con le categorie dei reality show a eliminazione, ma quel modo non mi appartiene: non stiamo discutendo delle code delle primarie ma di come vincere a giugno con una proposta limpida e coerente del partito che ho contribuito a fondare.
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Parliamo perciò oggi di Firenze. E’ per queste ragioni che ho letto con molta attenzione l’ampio programma del candidato sindaco del centrosinistra per Firenze e lo sforzo che in esso è contenuto di conciliare l’elaborazione compiuta l’anno scorso dal Partito Democratico e i 100 punti in 100 giorni annunciati durante la campagna per le primarie.
Ne ho tratto l’impressione di un prodotto buono ma a due facce: da un lato, sono moltissime le proposte - alcune anche decisamente accattivanti - che insistono sull’immagine, sulla promozione della città , della sua cultura, della creatività dei suoi giovani, che cercano di stimolare un senso di appartenenza, di coinvolgimento civico, perfino di orgoglio, e sono altrettante le proposte che esprimono la volontà pragmatica finalizzata a una città che funzioni (dalle buche al decoro alla burocrazia); dall’altro – almeno per un lettore allenato – si notano invece alcuni silenzi, alcuni vuoti relativi in particolar modo al nodo delicato ma strategico dell’urbanistica, alle molte trasformazioni infrastrutturali avvenute o in corso in questi anni e ai mezzi finanziari per realizzare i programmi. Il confronto quotidiano fra candidati sindaci poi fornirà sempre più nelle prossime settimane nuovi argomenti di discussione alla città .
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Firenze - più che mai se vista con un occhio esterno che confronta e compara con altre città - ha bisogno di una gigantesca opera di manutenzione ordinaria e straordinaria e sappiamo che vi è un problema di risorse e di burocrazia.
Firenze ha bisogno che chi la guida trasmetta un senso di riscatto e di orgoglio – Renzi usa spesso la categoria del “sogno” – per potere muovere un sentimento di riappropriazione dello spazio pubblico, per migliorare i suoi servizi anche attraverso la strategia del sorriso, per ripopolare e ringiovanire la città , per saldare ai residenti di sempre la grande comunità degli stranieri e degli universitari. Apprezzo che nelle ultime settimane, complice forse la candidatura di Galli, anche Renzi abbia deciso di far passare questo messaggio un po’ meno dal colore viola delle maglie della Fiorentina e un po’ più dalla cultura e dal sociale.
Firenze ha anche bisogno di sapere con chiarezza se le scelte infrastrutturali compiute e in corso – che sono l’anima del decennio passato – sono un’eredità condivisa, magari problematica. In questo, apprezzo meno che in molte circostanze ci si limiti a dire che si deciderà nei primi 100 giorni. Ne abbiamo alle spalle già 250 e qualche giudizio dovrebbe essere maturato.
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Si potrebbe pensare che il programma amministrativo allegato alle liste sia un mero adempimento burocratico. Non appartengo a quella scuola perché ritengo la politica una cosa maledettamente seria. Il programma ripropone e rappresenta il culmine del dibattito sul tema continuità /discontinuità che è stato - comunque la si pensi - magna pars della discussione della campagna primaria (pensate agli slogan “punto e a capo”, “facce nuove a palazzo vecchio”, “firenze merita di più” ecc.)
La continuità /discontinuità  è un criterio applicabile alle politiche, alle facce che si candidano, ai metodi che si usano o si propongono, e dunque la discussione è tutt’altro che banale. Essa implica un giudizio sui dieci anni di governo, sulle persone che hanno incarnato questo sforzo, sul tipo di rapporto intessuto con la città . Non marketing bensì esercizio critico della ragione. Non strategia comunicativa di una stagione, da cambiare magari la stagione successiva, ma fondamento ragionato di un patto amministrativo di lunga durata.
Lo sa bene Renzi che nei mesi scorsi ha insistito molto, e con successo, sulla completa discontinuità : una scommessa dall’esito non scontato poiché, a scommettere troppo in quella direzione, si rischia pure di favorire chi si è proposto così discontinuo da stare direttamente all’opposizione.
Trovare il punto di sintesi o l’equilibrio possibile era ed è il lavoro più difficile che tocca al Pd e ai due protagonisti, l’uscente e l’entrante. La gente, il popolo, gli elettori sono sufficientemente evoluti per comprendere se questo equilibrio è politico ed è vero o se si riduce ad una cerimonia dei sorrisi, di passaggio di consegne, che non risolve le differenze, che non si fa carico di spiegare ciò che è stato possibile e impossibile, che lascia un manipolo di assessori a lavorare a schiena curva fino all’ultimo giorno mentre ai piani alti da tempo si sono già impacchettati gli effetti personali. E’ tutto qui il senso del giudizio di ieri.
Questa è la realtà che non sfugge a chi vuol bene alla città . E non contano gli attestati di stima o di solidarietà personale. Serve spiegare una realtà che oggi si traduce in un’offerta politica contraddittoria, il discontinuatore a Palazzo Vecchio, il discontinuato a Strasburgo; serve una coerenza da offrire a chi ha votato ieri e vuole votare oggi il Pd e la sua coalizione; serve il profilo di chi innova ma si fa carico di un’eredità . Questo era ed è il difficile compito richiesto al candidato, un compito che non si liquida con un’alzata di spalle o con un comunicato stampa ma con una capacità di guida politica.
L’idea che si sente in giro (ma qualcuno ci vada un po’ in giro ad ascoltare….) che in troppi cerchino la propria coerenza personale in un kamasutra di voti disgiunti di vario genere (a destra, al centrosinistra, a sinistra, sui candidati e sulle liste) mi parrebbe una sconfitta della politica e del partito in cui credo.
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Personalmente, è ovvio che sosterrò con convinzione la vittoria del centrosinistra a Palazzo Vecchio.
Ma per essere persuasivi con gli altri occorre che questa scelta non sia solo il frutto di un’appartenenza di campo, perché quel tempo sta svanendo, perché l’amministrazione si fonda più che mai sulle persone e la concretezza della quotidianità , perché lo stesso candidato sindaco sfuma le caratterizzazioni ideologiche e strizza l’occhio all’identità civica costruendo a tavolino due liste parallele.
Lavoro per la migliore affermazione possibile della lista del Partito Democratico. Ho detto pubblicamente e privatamente che non ho condiviso la necessità di aumentare le liste di sostegno ricorrendo al metodo delle civiche. Non credo che vi sia un automatismo fra numero di candidati che corrono alla caccia di preferenza e chiarezza della propria offerta politica (altrimenti ci potevamo tenere l’Unione con i suoi dodici partiti invece di fare il Pd); non credo che il concorso di una lista che si chiama “facce nuove” metta nella luce migliore i poveracci che si candidano nella lista del Pd (sono forse tutti vecchi e magari bruttini ?).
Così è stato, ma questo spiega perché mi batterò per il successo della lista “ufficiale” al comune e nelle circoscrizioni. Che non contiene nomi a effetto ma tutto il meglio che questo nostro partito ha espresso nei suoi territori, nei diversi segmenti sociali e professionali della città , nell’associazionismo e nel volontariato. Una lista di gente onesta e impegnata.
Conosco tutta la lista e ho rapporti assai intensi con una buona parte delle persone che competono. Non farò dunque pronunciamenti pubblici sulle mie preferenze di voto (ma solo privati a chi me li chiederà ) anche perché la corsa è ancora più competitiva (molti candidati e una sola preferenza).
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Ci attende una campagna difficile. Il clima generale in Italia e da noi non è il massimo e la sfiducia della gente comune è tanta. Ma chi crede alla politica e al senso dell’impegno, alla generosità verso gli altri, ha il dovere di ributtarsi pancia a terra ad ascoltare, capire, orientare, ridare fiducia. E’ un atto d’amore verso il nostro Paese e le nostre città .
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I nervosismi, l’incapacità di tollerare i dissensi, le tirate d’orecchio, i richiami alla disciplina li lascio volentieri a chi la vita politica la concepisce così.
14 maggio 2009 - 15:00 alle 15:00
dopo il nostro scambio di sms della settimana scorsa sono contento di leggere questa tua replica a chi si presenta a candidato alle europee forte dell’esperienza dell’Anci e debole sull’esperienza di sindaco (10 anni) e che sarĂ ricordato per una catena, un palo ed un cartello.
Chi parlava di meritocrazia?
Finalmente arriva il momento delle scelte e i cittadini non sono piĂą attratti dal solo canto delle sirene.
Grazie Lapo, il PD ha sempre piĂą bisogno di gente come te.
Maurizio
14 maggio 2009 - 15:08 alle 15:08
Caro Lapo,
alle prossime elezioni europee non ci sono le liste bloccate; se non ricordo male il PD ha combattuto e vinto una battaglia in parlamento contro il PDL che voleva una riforma in quel senso (forse pro-veline). Allora penso sia del tutto lecito, sostenere e votare il candidato che ognuno ritiene migliore. Per fortuna nel collegio dell’Italia centrale sono molte le personalità meritevoli ed autorevoli candidate dal PD. Resto invece amareggiato del fatto che una voce di dissenso sia considerata un’eresia, soprattutto in un partito plurale quale dovrebbe essere il PD. Ti esprimo la mia piena e convinta solidarietà per gli ingiustificati attacchi che hai ricevuto e, se la cosa ti può rincuorare, ti informo che nella direzione provinciale di Pistoia, tenutasi nel mese di aprile sul tema delle candidature alle elezioni europee, dissi di non condividere i criteri attuati per la scelta della candidatura di Domenici ma che in ogni modo, mi sarei limitato ad indirizzare altrove la mia preferenza senza clamori ed incatenamenti.
Un caro saluto
Tommaso Braccesi
14 maggio 2009 - 15:13 alle 15:13
continuo a pensare che ogni volta che si scatenano polemiche interne il PD peggiora la sua immagine (se questo è ancora possibile).
Mi sembra ovvio che si possa esprimere la propria opinione, ma è altrettanto ovvo che deve essere pacata (e in questo non ho dubbi che lo sia stata).
Ho impressione invece che non lo sia stata la risposta. E di questo non c’era proprio bisogno.
C’è da cercare voti, c’è da riconquistare la fiducia dei cittadini e degli elettori, c’è da perfezionare un partito che, sia pure sbocco logico, è ancora sede di dibattito “vecchio” (ad esempio “io quel pretacchione democristiano non lo voto” peraltro compensato da “ma perchè ci siamo uniti a questi comunistacci atei e scristianizzanti”.
Non c’è da perdere tempo in diatribe del genere.
ps: spero che da Roma a Piombino si intendesse la localitĂ e non il sottoscritto, che dall’ormai ex sindaco si è sempre tenuto alla larga…..
14 maggio 2009 - 15:38 alle 15:38
Ciao Lapo,
hai scritto ciò che centinaia di fiorentini pensano dell’attuale sindaco e non solo. Non ha mai avuto amore per Firenze, tanto meno per la carica di Sindaco. Era interessato solo alla figura di presidente dell’ANCI. Ha chiesto un chiarimento politico mentre era un parere personale, e che parere (colpito e affondato, basta aspettare!!!).
Piena solidarietĂ per gli attacchi che hai avuto bravo, bravo, bravo.
Un abbraccio Sandro
14 maggio 2009 - 16:25 alle 16:25
Domenici non mi è mai piaciuto un granchè: mi sembra il solito “piacione” alla Rutelli, per intendersi…
ma ha avuto un grande pregio: ho conosciuto il tuo blog e mi sono iscritta alla newsletter, ti sembra poco?
Ciao e buon lavoro Paola
14 maggio 2009 - 17:29 alle 17:29
Prima di tutto ti saluto,te e la tua famiglia.
Sono pienamente convinto di quello che hai scritto.Ormai questo PD è veramente preoccupante.Falsi atteggiamenti, come sai giro molto per lavoro in tutta la provincia fiorentina..e se dovessi fare l’elenco dei commenti sulle candidature di molti dirigenti,candidati, ex assessori, assessori ricandidati, del PD area fiorentina e empolese..e quello che veramente si dicono..e dicono del PD..e di qualche nobile candidato..Comunque caro Lapo per me hai ragione e meno male che la tua opinione ” pesa” anche con una risonanza nazionale per darsi tutti quanti una svegliata!!
14 maggio 2009 - 17:39 alle 17:39
GiĂ avevo posto degli interrogativi sulla candidatura di Domenici su questo blog. L’avevo fatto anche in un assemblea di un circolo PD. In ambedue i casi mi sarei aspettato una reazione. E invece niente, silenzio. Al circolo PD non solo silenzio, ma freddo, molto freddo. Allora mi sorge spontanea la domanda se all’aver scelto di fare carriera politica, debba obbligatoriamente succedere una sorta di riconoscenza, indipendente dal criterio e dal merito acquisito in quegli anni di attivitĂ . Io credo di no, credo, come dice Lapo, che la riconoscenza debba essere fortemente legata all’esperienza passata ed anche allo spirito ed alla motivazione che spinge un candidato a chiedere il consenso. Io credo che l’ultimo mandato di Domenici sindaco sia stato davvero disastroso e ci sono tante, ma tante motivazioni a questa affermazione (troppo lungo da elencare). Il giudizio sull’espetrienza quindi è fortemente negativo. Sulle motivazioni, ma sopratutto sullo spirito direi ci sia poco da dire, visto che l’attuale sindaco, e prossimo europarlamentare tende a non dialogare, direi addirittura a non guardare, a non chiedere, men che mai a guadagnarsi una candidatura. Forse pensa che tutto sia dovuto. Be’, allora neanch’io lo voterò. Ma comunque, continuo a pensare che anche la sua candidatura sarebbe dovute essere valutata con maggior attenzione dallo stesso PD.
14 maggio 2009 - 17:56 alle 17:56
Spazio al dissenso? ma ci avete rotto per due anni con i vs. distinguo su prodi…faccia una cosa di questo tipo: si candidi con salvi e lasci perdere il pd….si porti via anche massimo.
14 maggio 2009 - 18:18 alle 18:18
Domenici dovrebbe fare una riflessione personale. Meditare, molto. E poi non ci sarebbe bisogno che qualcuno gli dicesse che è inadatto al ruolo. Capirebbe da solo e si ritirerebbe a vita privata. Del resto, come Sindaco di Firenze ha fatto poco sia dal punto di vista pratico - scelte infrastrutturali incomplete, progetti incompiuti, cantieri a rilento - che per il rilancio culturale di una cittĂ che potenzialmente avrebbe una rilevanza internazionale. Nella scorsa campagna elettorale Domenici si riempì la bocca con La Pira, della cui nascita ricorreva il centenario. Ma cosa ha fatto poi lo stesso Domenici per incamminarsi sulla rotta tracciata da La Pira? Cosa ha fatto in questi cinque per costruire un mondo di pace, per abbattere muri e costruire ponti? La Regione Toscana svolge un lavoro egregio con la presidenza Martini, l’assessorato di Toschi e molte iniziative che la rendono un interlocutore internazionale. Ma Domenici niente. Comunque Domenici potrebbe rispondere dal suo sito http://www.leonardodomenici.it... è ancora aggiornato al 26-27 giugno 2004… indubbiamente un comunicatore nato!
14 maggio 2009 - 18:53 alle 18:53
come avevo scritto stamani dopo aver letto LaNazione.. te lo riconfermo qui
“”ho letto che non apprezzi Domenici in Europa…( lanazione) e che saresti una voce isolata… beh! che dire… a me la voce è arrivata e mi piace… bravo proprio x le chiarissime condivisibili motivaxioni…ciao!!”"
14 maggio 2009 - 19:12 alle 19:12
Ancor prima di leggere questo , ho visto l’anteprima sul “Il nuovo corriere di Firenze”, Domenici dovrebbe avere l’ onore e l’ umiltĂ di farsi da parte, nessuno lo vuole, anzi a Firenze non l’ha mai voluto nessuno, è stato messo lì, ci è stato imposto, idem per Renzi, finalmente una sfuriata, le cose si muovono. Bravo Lapo.
14 maggio 2009 - 19:13 alle 19:13
Caro Lapo, condivido molto della tua analisi, non per niente nelle primarie mi sono schierato per la tua candidatura. Ma le questioni che poni sono alla base del futuro del Partito in cui ancora milito, e possono essere semplicemente raggruppate in due punti: una democrazia non espressione di lobby e/o interessi personali; un’idea di societĂ , molto diversa da quell’attuale, che pone l’uomo (lavoratore, cittadino, studente etc.)e il bene comune come punto di riferimento per la sua evoluzione. In questa visione possono derimersi tutte le questioni di cui parli, perchè anch’io mi batterò perchè la lista del PD si affermi, ma le preferenze le accorderò a chi mi dĂ fiducia e mi propone (o giĂ ha proposto con il suo operato) un essere e un fare che tratteggi un mondo che va incontro alle mie spettative. Non possiamo piĂą pensare di “fare politica” con i mandarinati, abbiamo bisogno di tornare a fare politica (e i circoli ormai hanno espresso i loro limiti), ritornare a parlare di diseguaglianze e di sfruttamento dell’uomo e delle risorse, e riuscire a trovare modi e forme per stare tra la gente e saperla ascoltare (e spero che nel congresso riusciamo a realizzarlo). Un abbraccio
14 maggio 2009 - 21:22 alle 21:22
Condivido il contenuto e apprezzo la chiarezza. In dieci anni non mi è mai capitato di incontrare Domenici per la strada. Sarà un caso, ma Firenze è piccola e anche cercando di evitarlo capita di imbattersi nelle persone, magari qualche insopportabile fidanzata. Ma il Sindaco, mai!
Domenici non merita di rappresentare Firenze a Bruxelles. Per questo voterò Sinistra e LibertĂ
14 maggio 2009 - 21:34 alle 21:34
Leggendo la tua indicazione di voto di ieri, che mi sarà utilissima, mi è sembrato di veder materializzati i miei incubi, e non è piacevole; ma da mesi tanti amici del pd che hanno votato alle primarie mi dicono che non vogliono aiutare renzi (tipo: io quello lì non lo voterò mai). Uno mi ha detto: se lo voti ti tolgo il saluto.
E a questo punto vale la pena di raccattare almeno il voto disgiunto. Tanto il renzino passerĂ lo stesso con le liste parallele. But not in my name.
Votare domenici? Non se ne parla nemmeno, tanto non vincerà mai. O perché i suoi ex amici continuano a pomparlo?
Gli dicano la veritĂ invece di pugnalarlo con messaggini ipocriti di solidarietĂ .
14 maggio 2009 - 23:02 alle 23:02
Diciamolo chiaramente: candidare Domenici alle Europee è stato un errore gravissimo da parte del PD. La gestione amministrativa di Firenze negli ultimi dieci anni è stata disastrosa. Su questo sono tutti d’accordo, destra e sinistra, compreso il candidato sindado PD Matteo Renzi che, non a caso, dichiara di voler segnare una discontinuitĂ con la passata amministrazione. Lo si capisce girando per le strade della cottĂ piene di buche e sudice. Lo testimoniano gli innumerevoli cantieri diventati infiniti anche per lavori di scarsissima entitĂ . Ma il problema piĂą grave per il nostro aspirante parlamentare europeo è la sua distanza siderale dalla gente, il disprezzo che ha manifestato per amici e nemici in moltissime occasioni, la sua supponenza, caratteristica quest’ultima priva di fondamendo, non essendo egli un granchè (per usare un eufemismo) nè come politico nè, tanto meno, come intellettuale.
Francamente non penso che riuscirò a votare PD alle elezioni europee. Il partito erede di tanta tradizione avrebbe dovuto rimuovere e non certo provuomevere chi ha dato così modesta prova delle sue capacità .
15 maggio 2009 - 01:01 alle 01:01
Pieno appoggio alle tue posizioni. Il PD ancora deve nascere e lo sta facendo con parecchi vagiti da Firenze !
15 maggio 2009 - 08:55 alle 08:55
Dominici … Domenici, chi era costui ? In tutti questi anni molti fiorentini (e molti giornalisti) non conoscevano il nome del sindaco di Firenze o, piĂą spesso, lo storpiavano: vorrĂ dire qualcosa ? Domenici è stato un sindaco poco presente (di certo) e poco amato (credo): la candidatura alle europee fa pensare che quel parlamento viene considerato qui da noi una sorta di “cimitero degli elefanti” (almeno in parte).
Sono d’accordo con quello che dici ma, da blogger di lungo corso, mi permetto di dirti che considerazioni così lunghe sono leggibili con difficoltĂ , sul web. Capisco che fosse necessario argomentare bene, ma forse un abstract iniziale (o qualcosa di simile) in questi casi potrebbe essere utile (poi chi vuole si legge l’intero testo).
15 maggio 2009 - 13:48 alle 13:48
Quando mercoledì pomeriggio ho ricevuto la newsletter devo essere sincera non ho letto subito i contenuti, poi le “puntate” si moltiplicavano velocemente e la curiosità è aumentata… ho messo da una parte quella piccola punta di disillusione che quando si parla di politica tende ad affiorare e a prevalere ed ho letto anche la tua “dichiarazione di voto” ma soprattutto le considerazioni che ti hanno portato a renderla così determinata, allo stesso tempo serena e implacabile. Bravissimo Lapo, hai dato voce a tanta gente “normale” che voce spesso non può avere, hai detto tutto ciò che tanti fiorentini e no (che figuraccia quelle catene viste in tutta Italia..) pensano da anni del futuro ex Sindaco. Da persona-cittadino-donna ho apprezzato il legame, che si intuisce nelle tue parole, quello che dovrebbe esserci tra politica e affezione perchè amministrare è anche parlare e confrontarsi, ascoltare e vivere il contatto, amare ciò che si fa e coloro per i quali lo facciamo. Firenze ha dimenticato questo tipo di politica ma è conscia di averne un assoluto bisogno ed i suoi cittadini si meritano una guida consapevole e autorevole che ami la cittĂ e ne dia prova con fatti concreti nell’ammistrazione delle grandi e delle piccole opere, che la rimetta al suo posto e non in periferia come oggi è collocata nello scenario italiano e non solo (purtroppo), poi potrĂ amare anche se stesso (un Sindaco che dopo tutto si vuole anche bene è un valore aggiunto).
Grazie per la sinceritĂ .
15 maggio 2009 - 14:24 alle 14:24
Grande Lapo…..il giudizio su Domenici…..che goduria..finalmente delle parole sensate su il peggior sindaco di Firenze in assoluto….Firenze non meritava 10 anni di un simile personaggio….Come fa il PD ad esprimere dei personaggi di così bassa levatura politica.
La invito a continuare nel suo percorso nonostante lo sciagurato risultato delle primarie fiorentine.
Simone
15 maggio 2009 - 17:43 alle 17:43
Tutto molto condivisibile, ma l’amore per il proprio mandato, da un parlamentare europeo che se ne è andato un anno prima della fine?
Mi spiace perchè non solo ti ho votato alle primarie, ma sono profondamente rattristato dal fatto che avremo un singolo, se possibile peggiore di quello che avevamo prima, e sentirò questa cittĂ un po’ meno mia.
peppe
15 maggio 2009 - 19:32 alle 19:32
Caro Lapo, sai come la penso ovvero l’opposto di quanto sostieni politicamente ma stò dalla tua parte. Stò dalla tua perchè Firenze, grazie al peggior sindaco da sempre e alla sua giunta, è divenuta irriconoscibile a chi vi abita e a chi viene per visitarla. Hai voluto uscire dal coro e dire, semplicemente, che anche tu ti sei rotto di veder versare questa tua cittĂ in condizioni critiche e subito, tutti, a starnazzare nel teatrino dei piĂą forti per darti contro. Sei uno tosto, altrochè! ” Non temo la violenza dei malvagi, temo il silenzio dei buoni ” diceva Martin Luther King. Io, invece, ti dico solo grazie.
15 maggio 2009 - 20:52 alle 20:52
Adesso un bel commento su Renzi…se il PD vuole uscire dal pantano nel quale è finito ci vogliono uscite coraggiose come quelle di Lapo….un pò di coraggio per far uscire dalla politica questi personaggi autoreferenziali cresciuti nelle botteghe di partito…e mai usciti a vedere cosa è la societĂ civile…..vai Lapo