Scusate l’assenza ma sono giorni frenetici di aula e di missioni e all’estero e mi trovo spesso in ritardo nell’aggiornamento del blog….stamani voglio ripubblicare un mio breve editoriale che è uscito sul numero odierno dell’Unità.
Cosa succederebbe se il Governatore Draghi, all’uscita da una riunione tempestosa del FMI, annunciasse che quasi quasi si pente della scelta dell’Euro ?
Risposta facile: i mercati andrebbero sulle montagne russe, la speculazione stapperebbe lo champagne e tanti ci rimetterebbero risparmi e ricchezza.
Cosa succede quando il premier italiano, o i suoi ministri più creativi e loquaci, annunciano piani a sorpresa, promettono riforme epocali, minacciano uscite clamorose ?
Risposta altrettanto facile: assolutamente niente.
Fra le vittime collaterali di 17 anni di Berlusconismo c’e’ anche l’ecologia del linguaggio, il senso delle parole, il rigore della misura.
In Berlusconia, la politica e’ parte dell’intrattenimento, non del governo della comunità, e il populismo non attacca il Palazzo da fuori, semmai lo abita.
Ecco così che anche quando l’Italia potrebbe avere un pezzo di ragione, riesce a farsi dare torto. In una parola, non riesce a farsi prendere sul serio.
Quando ero al Parlamento Europeo, ricordo che le conferenze stampa del Cavaliere erano sempre le più affollate; gli amici giornalisti dei paesi piccoli e dei media minori lo spiegavano con semplicità: quando parla Berlusconi ci scappa sempre l’uscita in curva, quella col botto.
Per l’Italia, oramai, Berlusconi e’ una zavorra e la politica del cucù un danno incalcolabile. Sono saltati più di un vertice bilaterale negli ultimi due anni: nessuno desidera restare intrappolato in performance a sorpresa col Premier, in happening politici dadaisti.
L’Europa che non coglie la sfida storica del Mediterraneo non ci piace. L’Europa di Sarkozy che scrive a Barroso una lettera dove nelle stesse due righe si chiede di conciliare una nuova politica per il Sud e di vincere la sfida contro l’immigrazione illegale non ci piace. L’Europa di una Germania che risponde sprezzante che ci rimetterebbe più l’Italia a fare meno dell’Europa che l’Europa a fare a meno dell’Italia non ci piace.
Ma questa e’ l’Europa governata dalla destra, l’Europa degli egoismi dove la Lega scopre che anche se abiti a Varese c’e’ sempre qualcuno che sta più a nord di te. L’Europa di cui si sono lamentati quando chiedeva conto della legge sull’immigrazione e che oggi alza le braccia quando si rende conto di non avere abbastanza poteri per questa sfida storica.
Al conto finale di Berlusconi e del suo governo, aggiungiamo pure questo, la fatica che verra’ per fare dimenticare barzellette e cucù. E al Presidente Napolitano un ringraziamento profondo e sincero per aver sempre fatto tutto il possibile per rappresentare l’Italia migliore, in patria e all’estero.
#1 da Roberto Bertoli il 12 aprile 2011 - 18:40
Cita
Caro Lapo, sarà dura.
Sempreché possa essere.
Eppure, prima o poi, a qualcuno toccherà rileggersi (prima di aprire bocca in un Consesso -absit iniuria verbis- internazionale) quale fu l’incipit di De Gasperi alla Conferenza di pace di Parigi: “Signori, so che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me” (cito a memoria, ma credo di sbagliare di poco).